Series of 11 online interviews for the exhibition “Io dico io, I say I” at Galleria Nazional (Roma).
Io dico Io – I say I is the title of the show, curated by Cecilia Canziani, Lara Conte and Paola Ugolini, that will open at the Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea on the 1st of March 2021. Loosely based on Carla Lonzi’s texts, Io dico Io – I say I originates from a necessity to take the floor and speak for oneself in order to assert one’s subjectivity, by creating a single multitude, a multiplicity of I that resonates with consonances and dissonances.
Io dico Io – I say I, conceived as an open inquiry on the present, pulverizes schematisms and preordained statutes and traces a non-linear route: a narration that settles stories, gazes, imagery. A selfie, a self-portrait, an adventure.
The show puts together Italian female artists of different generations, who, in different historical and social contexts, have told their own adventure of authenticity and have expressed their own way of inhabiting the world through a constellation of visions.
Self-representation, a gaze that challenges existing roles, writing as a practice and self- narration, body as a measure, a limit and a trespass, resisting homologation — these are just a few of the themes around which the show is layered, overturning points of view and creating new visions and narratives.
Interviste online a 11 artiste per la mostra “Io dico io, I say I” alla Galleria Nazionale (Roma).
Io dico Io – I say I è il titolo della mostra che inaugura il primo marzo 2021 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, a cura di Cecilia Canziani, Lara Conte e Paola Ugolini.
Liberamente tratto da Carla Lonzi, Io dico Io – I say I nasce dalla necessità di prendere la parola e parlare in prima persona, per affermare la propria soggettività, componendo una sola moltitudine, una molteplicità di io che risuona di consonanze e dissonanze.
Concepita come un’indagine aperta sul presente, Io dico Io – I say I polverizza schematismi e statuti preordinati, tracciando un percorso non lineare: una narrazione che sedimenta storie, sguardi, immaginari. Un selfie, un autoritratto, un’avventura. La mostra riunisce artiste italiane di generazioni diverse che in differenti contesti storici e sociali hanno raccontato la propria avventura dell’autenticità, restituendo attraverso una costellazione di visioni il proprio modo di abitare il mondo.
L’autorappresentazione, lo sguardo che mette in discussione i ruoli, la scrittura come pratica e racconto di sé, il corpo come misura, limite, sconfinamento, la resistenza all’omologazione sono solo alcuni dei temi attorno ai quali la mostra costruisce un percorso stratificato, ribaltando punti di vista, creando nuove visioni e narrazioni.
Io dico Io – I say I sfugge a qualsiasi sguardo retrospettivo e sta nel presente; non inventa nuove parole, ma guarda a fondo in quella che abbiamo – femminismo – presentando modi differenti e singolari di dare corpo a questa istanza.